Che sia per via dei tempi di crisi, per il desiderio di disfarsi di vecchi oggetti che non si usano più, o per il semplice piacere di avere qualche soldo extra per le proprie spese, può capitare a tutti di decidere di vendere i propri gioielli e preziosi in oro per riceverne in cambio denaro contante.
L’operazione, oggi, è senza dubbio facilitata dai tanti compro oro che sono sorti in tutte le principali città e non solo, ma, come anche alcune notizie di cronaca insegnano, non tutti i punti vendita garantiscono la stessa affidabilità e sicurezza nelle transazioni.
Di contro, non è nemmeno vero, come si sente dire a volte, che non ci si possa fidare di nessuno, perché in realtà esistono diversi banco metalli che non solo sono assolutamente affidabili, ma permettono anche, con un minimo di attenzione, di ottenere buoni guadagni dalla vendita di gioielli e oggetti in oro.
Seguendo alcune semplici procedure e cercando qualche informazione preventiva, quindi, non è difficile individuare i punti vendita più affidabili e scegliere di avvalersi dei loro servizi.
Un primo consiglio, di natura assolutamente generale, può essere quello di privilegiare i grandi gruppi: scegliere un brand che ha diversi punti vendita sul territorio e si è costruito nel tempo una reputazione, è sicuramente una strada per tenersi lontani da possibili truffe o, comunque, dal rischio di non guadagnare dalla vendita tutto quello che si potrebbe.
Su questo aspetto, infatti, ci sono diverse cose da tenere in considerazione che possono aiutare l’utente a orientarsi in un mondo che, spesso, si incontra per la prima volta nel momento in cui si decide di vendere il proprio oro. È bene sapere, per esempio, che un qualsiasi oggetto d’oro, di quelli che più comunemente si possono avere in casa, è sì composto dal prezioso metallo, ma esso non è mai in purezza, perché la natura dell’oro stesso impone l’unione con altri elementi che ne favoriscano la lavorazione e la conservazione. Se, dunque, il consiglio di pesare i propri oggetti in oro su una bilancia che segna i singoli grammi è senza dubbio fondamentale, è altrettanto vero che, per avere un possibile valore di riferimento, non si può semplicemente rapportare questo peso al valore dell’oro al grammo dato dalla borsa valori (che si riferisce, appunto, all’oro puro).
Per avere un’idea più precisa, bisogna considerare, come si diceva, la percentuale di oro puro che è presente nel gioiello. Questa è segnalata dai carati: convenzionalmente si è stabilito che l’oro in purezza ha 24 carati. I gioielli, in genere, utilizzano, invece, oro a 18 carati, il ché significa che, su 24 parti totali del gioiello, 18 di esse sono d’oro, mentre le restanti sono composte da altri materiali. Traducendo il discorso in millesimi, parlare di oro a 18 carati equivale a dire che, su mille parti, 750 sono di oro puro. Un primo calcolo del valore di un oggetto, quindi, deve tenere conto di questa percentuale di oro puro sul totale.
Per semplificare le cose, diversi brand di compro oro hanno nei propri siti internet il comodissimo sistema di blocco del prezzo. In pratica, si tratta di un sistema in cui, inserendo il peso del proprio gioiello e i suoi carati, si ottiene una valutazione in tempo reale del suo valore. L’utente, a questo punto, se ritiene di suo gradimento la quotazione, può bloccare il prezzo visualizzato e recarsi, nelle successive 24 ore, presso il banco metalli più vicino (dello stesso brand sul cui sito si è eseguita la valutazione) e vedersi riconosciuto il valore bloccato on line, senza tenere conto di eventuali oscillazioni di borsa che possano esserci state nel frattempo.
Nulla vieta, inoltre, di eseguire più preventivi e di scegliere la migliore quotazione oro.
Anche una volta in negozio, comunque, è bene tenere a mente ulteriori accorgimenti per essere sicuri dell’onestà del compro oro. Innanzitutto, il gioiello che si vende deve essere ripesato in presenza del cliente stesso, mentre ogni operazione effettuata deve essere segnata su un apposito registro che il negozio è tenuto ad avere. Si tenga conto, infine, che per le norme antiriciclaggio, non si possono effettuare pagamenti in contanti superiori ai 1000 euro. Nel caso i gioielli venduti fruttino una cifra maggiore, il compenso verrà corrisposto tramite bonifico bancario o assegno non trasferibile.